Antonio Rossi | Scena burlesca

Antonio Rossi (attribuito) (Bologna, 1700 – 1753)
Scena burlesca
Olio su prima tela in cornice originale bolognese del XVIII secolo, cm. 43,5 x 54,2.

Antonio Rossi (attribuito) (Bologna, 1700 – 1753) | Scena burlesca | Olio su prima tela in cornice originale bolognese del XVIII secolo, cm. 43,5 x 54,2.

Il Rossi fu allievo del Franceschini e si affermò sulla scena locale con molteplici opere di destinazione chiesastica, entrando a far parte del prestigioso gruppo di pittori operosi per il Duomo di Bologna, per il quale eseguì la “Consacrazione a vescovo del Beato Nicolò Albergati” (1748). Ma su un versante decisamente diverso si guadagnò buona fama apprestando le piccole figure per le tempere decorative di paesaggio ideate per lo più da Carlo Lodi. Un genere che ebbe larga diffusione, in cui la felice simbiosi tra Lodi e Rossi conseguì i migliori risultati nei complessi decorativi di Villa Boncompagni (poi Pepoli, poi Barbieri) a San Lazzaro di Savena e del Convento di San Giacomo Maggiore in Bologna (1753).

Se il Gambarini e il Ghirardini furono i maggiori interpreti, nella pittura bolognese, delle scene di vita quotidiana, non va sottovalutata la presenza di altri autori che fuori dalle convenzioni tradizionali si provarono talora a praticare un genere “basso”, a margine delle indimenticabili invenzioni (dipinte e incise) di Giuseppe Maria Crespi per le “Storie di Bertoldo”. Gli umori che questa scena burlesca palesa rientrano in tale categoria, e l’approssimazione del divertente dipinto ai modi di Antonio Rossi consente di proporre al medesimo una prudente attribuzione dell’opera qui esaminata.


(C) Catalogo 9 | Giuseppe Varotti e il Settecento bolognese