Nicola Bertuzzi | Mosè e il serpente di bronzo

Nicola Bertuzzi (Ancona, 1710 – Bologna, 1777) Mosè e il serpente di bronzo Olio su carta applicata su tela, cm. 40,5 x 50.

Nicola Bertuzzi (Ancona, 1710 – Bologna, 1777) | Mosè e il serpente di bronzo | Olio su carta applicata su tela, cm. 40,5 x 50.

Allievo inizialmente di Donato Creti nell’Accademia Clementina, appare presto orientato a seguire i modi di Vittorio Bigari, raggiungendo una grazia neomanieristica e una rilevante finezza di stilizzazione. Attivo come frescante in varie chiese di Bologna raggiunge validi esiti come figurista nelle tempre decorative, in cui collabora con i più importanti paesisti, come Lodi, Pesci, Martinelli, Mirandolese. Il ciclo più significativo è quello commissionato dal conte Valerio Boschi per la villa La Sampiera, confluito nelle Collezioni della Fondazione della Cassa di Risparmio in Bologna. Assai ricca la sua produzione di quadri da stanza nelle più varie tematiche di storia sacra e profana. Un ciclo devozionale di sue tele è nel castello di Ronchi di Crevalcore e affreschi allegorici ornano il palazzo Odorici di Bagnarola di Budrio.

L’argomento è svolto dal Bertuzzi anche in un dipinto attualmente nelle Collezioni della Cassa di Risparmio di Cesena (cfr. A. Mazza, autore del catalogo relativo, 1991, pp. 242247). Il dipinto di Cesena, di ragguardevoli dimensioni, è condotto secondo uno svolgimento compositivo variamente articolato, mentre nel presente bozzetto si avverte una esigenza di distribuzione simmetrica dei gruppi figurali. E’ proprio in dipinti come questo che si manifesta una briosa stesura che per molto tempo ha indotto a ritenere l’appartenenza di questo tipo di pittoricismo all’area veneta, causando l’errata identificazione di opere del Bertuzzi con quelle di artisti come Giuseppe Nogari. In realtà egli è il più significativo esponente di una tendenza della pittura bolognese manifestatasi al seguito del Bigari, qualificabile come “barocchetto”. Il corpus delle sue opere è più completamente restituito, dopo la monografia di Guido Zucchini (1955), da quella recente di Pietro di Natale (Bologna, 2010).


(C) Catalogo 9 | Giuseppe Varotti e il Settecento bolognese