Arcangelo Resani | Giovinetta che munge una capra, con altri animali

Arcangelo Resani (Roma, 1670 – Ravenna, 1740)
Giovinetta che munge una capra, con altri animali
Olio su prima tela, cm. 117 x 176.

Arcangelo Resani (Roma, 1670 – Ravenna, 1740) | Giovinetta che munge una capra, con altri animali | Olio su prima tela, cm. 117 x 176.

Formatosi inizialmente a Roma presso l’abruzzese G. F. Boncuore, diciannovenne era già a Bologna, per passare poi a Forlì. La migliore definizione della sua pittura è negli atti dell’Accademia Clementina di Bologna, nei quali Giampietro Zanotti scrive: «Fu da me proposto per Accademico d’onore il Sig. Abate Arcangelo Resani romano velocissimo pittore in ogni genere, ma negli Animali incomparabile». Significativo è anche il fatto che i migliori maestri bolognesi del tempo, come Pasinelli, Dal Sole e Cignani gli commissionarono per l’appunto dipinti di animali. Emblematico è l’“Autoritratto” agli Uffizi di Firenze che compendia figura e animali: esempio di significativa abilità nei due diversi generi, ai quali va aggiunto l’interesse per soggetti di “natura morta”.

Convincenti riscontri iconografici sono con la capra che figura nel noto “autoritratto” degli Uffizi e con il montone presente nell’“Interno di cucina” in collezione privata a Bologna (cfr. M. P. Marzocchi, in “Paragone” n. 431-433, 1986, tav. 68), nonché con la mucca nello sfondo del dipinto “Mercurio ed Argo”, già a Vienna, Dorotheum (ibidem, tav. 69). Un repertorio caro al Resani, che per la figura della giovane mungitrice sembra rifarsi agli esempi di autori come il marchigiano Antonio Amorosi attivo a Roma soprattutto come specialista di scene di genere, sulla traccia del danese “Monsù Bernardo”, anch’egli dal 1656 a Roma. Con simili premesse riesce al Resani di esprimere un sincero approccio alla verità delle cose, paragonabile anche al coevo mondo di Giuseppe Maria Crespi, sicuramente a lui noto per via dei lunghi soggiorni in Romagna.


(C) Catalogo 9 | Giuseppe Varotti e il Settecento bolognese


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