Giuseppe Varotti | Immacolata in gloria | Antonio da Padova in estasi

Giuseppe Varotti (Bologna, 1715 – 1780)
Immacolata in gloria
Olio monocromo su carta nel suo montaggio originale, cm. 49,5 x 23,7.
Sul telaio la scritta 16 Scudi Varotti

Giuseppe Varotti (Bologna, 1715 – 1780) | Immacolata in gloria | Olio monocromo su carta nel suo montaggio originale, cm. 49,5 x 23,7. | Sul telaio la scritta “16 Scudi Varotti”

Giuseppe Varotti (Bologna, 1715 – 1780)
Antonio da Padova in estasi
Olio monocromo su carta nel suo montaggio originale, cm. 49,2 x 23,7.
Sul telaio la scritta Varotti

Giuseppe Varotti (Bologna, 1715 – 1780) | Antonio da Padova in estasi | Olio monocromo su carta nel suo montaggio originale, cm. 49,2 x 23,7. | Sul telaio la scritta Varotti

I due dipinti centinati e di analoghe dimensioni sono certamente preparatori per opere di maggior formato di destinazione chiesastica, il secondo dei due è facilmente identificabile con la pala del Varotti che oggi si trova nella sagrestia della chiesa di San Francesco e che fu a suo tempo identificata da Angelo Mazza (Giacomo Bolognini, pittore… in “Accademia Clementina. Atti e Memorie”, 1990, pp. 43-44, n. 1). Salta facilmente all’occhio l’affinità con certi risultati del Dal Sole, indubbiamente sorprendenti a distanza di due generazioni. Si confronti infatti questa “Immacolata” con il chiaroscuro di Dal Sole agli Uffizi (C. Thiem, 1990, figura p. 167). In modo meno stringente ma significativo può condursi il confronto tra questo chiaroscuro del “S. Antonio” con il dipinto di analogo argomento che Dal Sole eseguì per la chiesa di S. Nicolò a Carpi (Thiem, figura p. 116). Il possibile alunnato di Varotti presso Francesco Monti, già allievo di Dal Sole, orienta a spiegare tali affinità, mentre l’assidua pratica dei chiaroscuri preparatori largamente documentata per Dal Sole (Thiem, pp. 154-178) rivela un modus operandi cui il Varotti non è rimasto indifferente.


(C) Catalogo 9 | Giuseppe Varotti e il Settecento bolognese