Filippo Pedrini | Un angelo dissuade Abramo dal sacrificare Isacco

Filippo Pedrini (Bologna, 1763 – 1856)
Un angelo dissuade Abramo dal sacrificare Isacco
Olio su tela, cm. 63,5 x 50,1.

Filippo Pedrini (Bologna, 1763 – 1856) | Un angelo dissuade Abramo dal sacrificare Isacco | Olio su tela, cm. 63,5 x 50,1.

Allievo del padre Domenico viene da lui orientato verso l’ambiente gandolfiano, secondo un percorso che inizialmente collima con quello paterno; di qui la difficoltà, talora improba, di discernere i modi espressivi dell’uno e dell’altro. Le maggiori affermazioni Filippo le ha conseguite nell’attività di frescante, i cui momenti salienti possono individuarsi negli interventi in Palazzo Hercolani (soffitti della grande sala e dello scalone) del 1788, nonché in quelli dei palazzi Pallavicini e Tanari, nella Villa Aldrovandi Mazzacorati, nel palazzo Arcivescovile (1822) e nel Pantheon del cimitero della Certosa (1828).

Dipinto emblematico della maturità di Filippo ove la componente gandolfiana è assolutamente dominante. All’uopo sembra opportuno potere segnalare la suggestione che proveniva da opere di Gaetano Gandolfi come la “Liberazione di S. Pietro” della Staatsgalerie di Stoccarda (cfr Roli, 1977, tav 274a) databile sul 1770. Ivi il colloquio tra l’angelo e S. Pietro si apparenta a quello tra l’angelo e Isacco del presente dipinto. Altri confronti come questo si potrebbero istituire, atti a comprendere come la pittoricità gandolfiana nutrita di succhi veneti abbia potuto permeare i modi del Pedrini, che si distinguono per maggiore leggerezza e brio rispetto ai modelli gandolfiani.


(C) Catalogo 9 | Giuseppe Varotti e il Settecento bolognese


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